Yeti, un robot mobile e comprimibile, triste e felice.


Yeti è un robot peloso con un corpo che puo’ comprimersi ed estendersi, ispirato nel meccanismo di movimento “squash and stretch”, a quello di TOFU, sviluppato al Personal Robotics Group del MIT.

Yeti può muoversi sul pavimento, ed esprimere gioia o tristezza con suoni e forma/colori degli occhi, e con il movimento.

È stato pensato come elemento di rinforzo e motivazionale per giochi. In particolare, un elemento secondario, una specie di palla pelosa, contiene un sensore di colore dei LED. Mettendo il sensore di colore sul colore indicato dai LED, entro 10″, Yeti diventa contento, altrimenti si intristisce.

È stato provato con successo in una sessione presso il Centro per la cura e lo studio dell’autismo e dei disturbi dello sviluppo dell’Ospedale San Paolo di Milano. Il gioco prevedeva che ci fossero dei pezzi di stoffa colorata da mettere a terra. I bimbi a turno avevano a disposizione la palla. Dopo poco chi non era operativo faceva il tifo per chi aveva in mano la palla e poi han scoperto che si poteva anche giocare a spostare le pezze di stoffa e anche usare la palla sulla maglietta degli altri.

Realizzazione: Tommaso Da Col, Marina Gnocco, Francesca Madonini, Sara Mazzoleni (nell’ambito del progetto finale, Corso di Laurea in Ingegneria Biomedica)

Supervisione: Andrea Bonarini

Video: https://youtu.be/yaTkX6v3vVw